E’ innegabile che il valore e la qualità dei contenuti sono e rimarranno sempre l’attrazione principale dei siti. Può sembrare una convinzione banale e scontata, ma è anche vero che, troppo spesso, pare che questo principio appartenga ad un piano secondario.
Quindi, per prima cosa concentriamoci sui contenuti, sulla loro veridicità e sostenibilità. Questa regola ha un carattere universale ed anche un suo principio etico. E’ valida per chi offre al mercato i suoi prodotti, per chi offre i suoi servizi, per chi esprime teorie e concetti di qualsivoglia natura.
Dobbiamo essere credibili: sempre!
Ciò detto, se vogliamo che il nostro sito mantenga nel tempo il suo valore attrattivo dobbiamo tenerlo vivo e aggiornato.
Le motivazioni coincidono proprio con quelle che ci hanno indotto a pubblicare il nostro sito e che sono quelle di poter contare su una propria vetrina internet, per attrarre potenziali clienti, per veicolare e diffondere le proprie informazioni, indirizzando i nostri messaggi, non solo a livello globale, ma soprattutto e specificatamente in quelle aree di utenza potenzialmente più sensibili.
Insomma, abbiamo tra le mani un utile strumento che deve essere curato, mantenuto ed evoluto allo scopo di conservarne la potenzialità.
Ciò avviene sue due fronti: quello del contenitore e quello del contenuto. Da una parte è necessario mantenere efficiente il sistema-contenitore, in modo da aggiornarlo per renderlo compatibile alle nuove tecnologie e funzionalità offerte dai browser. D’altra parte – quella che rappresenta lo scopo primario di questo articolo – è indispensabile che il sito offra ai visitatori un’immagine viva e dinamica.
I metodi ed i sistemi sono molteplici e dipendono, principalmente, dalla tipologia del nostro sito e da quella del nostro target, del pubblico al quale ci rivolgiamo.
Tuttavia, in ogni caso, gli obiettivi da perseguire sono gli stessi: rimuovere lo staticismo del sito e fidelizzare i nostri visitatori, anche sapendo, prima creare, e poi soddisfare aspettative accattivanti.
Per contro, l’effetto provocato da un sito “morto”, non aggiornato, è davvero deleterio. A volte, basta solo che in prima pagina compaia un articolo vecchio di mesi o, peggio ancora, di un anno, per indurre un visitatore occasionale ad abbandonare la consultazione del sito, magari evitando di consultare la pagina dei servizi o dei prodotti che avrebbe potuto soddisfare le sue necessità.
In merito alla tipologia del sito, questa, come accennato, induce diverse metodiche di aggiornamento.
Se prendiamo in esame i semplici “siti vetrina” - praticamente statici - dove presentiamo semplicemente la nostra attività e dove non sono contemplate delle aree soggette ad aggiornamenti, anche qui possiamo mantenere vivo il sito.
Per farlo dobbiamo elaborare molteplici strategie. Ad esempio, trattandosi di un “sito vetrina”, possiamo immaginare di elaborare un sistema automatico che, periodicamente, possa “rinnovare la vetrina”, semplicemente cambiando delle immagini fotografiche rappresentative dei nostri prodotti o servizi.
Un’altra utile strategia è rappresentata dalla proposizione periodica di “pillole informative” legate all’attività. Ad esempio, nel sito di una pasticceria, ogni giorno, in prima pagina, potrebbe comparire una ricetta diversa, accompagnata da un’adeguata e accattivante immagine. Sempre nell’ambito dei siti-vetrina, ma, ad esempio, nel caso del sito di una ferramenta, potrebbero essere presentati dei minitutorial su “Come si fa per…”
Come detto, tutte queste attività, che all’utente danno l’immagine di un aggiornamento giornaliero si possono programmare in anticipo e possono coprire periodi temporali sufficientemente ampi e tali, comunque, da presentare un effetto di grande vivacità e operosità.
Per quanto riguarda i siti dinamici, quelli generalmente articolati con moduli informativi (comunicati e notizie, rubriche, gallerie fotografiche, video) le cose sono diverse e, ovviamente richiedono un impegno ed una costanza maggiore. In questi casi è di fondamentale importanza stabilire e predisporre un piano di comunicazione in cui sono definite le norme operative. In sintesi: chi fa – cosa fa - come fa – quando fa.
In questo modo è possibile anche organizzare una sorta di redazione condivisa o articolata per tipologia di media o di specializzazione e che, comunque, risponda ad un piano organico e coordinato.
Al piano di comunicazione sarà dedicato il prossimo articolo, ma qui è ancora opportuno sottolineare che il format dedicato alla realizzazione dei siti consente agli utenti di aggiornare in modo semplice e in via autonoma i contenuti informativi del sito. Del resto il sistema di amministrazione si presta alla gestione condivisa e responsabile. Infatti l’amministratore principale del sistema può definire uno o più amministratori cui delegare la gestione dei comunicati e dei documenti, mentre uno o più amministratori potranno essere abilitati alla gestione delle gallerie fotografiche e dei filmati. In ogni momento l’amministratore principale del sistema potrà aggiungere nuovi gestori di contenuti e, nell’ambito di quelli già abilitati, potrà estendere o ridurre i privilegi per il controllo dei diversi archivi.
Ma vorrei chiudere questo articolo sottolineando, proprio come in apertura, che, soprattutto, e al di là di tutto, ciò che conta sono sempre i contenuti.