Cosi come la respirazione costituisce un elemento fondamentale nella vita biologica delle specie animali, la comunicazione è la base dei rapporti umani e noi tutti, consapevolmente o inconsapevolmente, ne facciamo un uso quotidiano.
Possiamo ancora considerare che, nella maggior parte dei casi, mentre respiriamo, non ce ne rendiamo conto. E così, pur senza pensare ai movimenti inspiratori e a quelli espiratori, respiriamo comunque. Vi sono però delle persone che, per loro scelta e necessità, sono capaci di gestire e controllare questo complesso fenomeno biologico. Pensiamo soltanto agli atleti che sanno raccogliere dal gesto respiratorio quei surplus di energia e di efficienza che li rendono vincenti o, almeno, capaci di dare il meglio di sé stessi in ogni circostanza.
Questa sorta di similitudine può rappresentare proprio il nostro vivere la comunicazione: che lo si voglia o meno, comunichiamo sempre, proprio come respiriamo sempre. Spesso lo facciamo in modo inconsapevole e, sicuramente, se non ne abbiamo competenza, lo facciamo ignorando le logiche, le dinamiche ed i processi legati alla comunicazione, perdendo le straordinarie potenzialità che ne sono indotte.
Come annunciato nell’asserto del titolo, conoscere le basi dei processi legati alla comunicazione è di fondamentale importanza per chi decide di aprire un canale relazionale e informativo utilizzando un sito internet. Del resto, tale conoscenza si rivela particolarmente utile anche nella vita sociale e contribuisce a migliorare concretamente il modo di relazionarci agli altri.
Considerata l’ampiezza e la rilevanza dell’argomento, questa sezione del sito sarà sicuramente arricchita da diversi articoli relativi alla comunicazione.
Qui, iniziamo citando “La pragmatica della comunicazione umana”, uno degli studi scientifici più importanti sulla comunicazione che deriva dall’opera di Paul Watzlawick (1921-2007, psicologo e filosofo austriaco naturalizzato statunitense). Lo studioso, esponente della Scuola di Palo Alto, elaborando i princìpi fondamentali della comunicazione, l’ha definita come: “uno scambio interattivo fra due o più partecipanti, dotato di intenzionalità reciproca e di un certo livello di consapevolezza, in grado di far condividere un determinato significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di significazione e di segnalazione secondo la cultura di riferimento”.
L’elaborazione teorica di Watzlawick si basa su questi cinque postulati che rispecchiano le dinamiche della comunicazione e si attivano nell’interazione tra segni (ad esempio verbale) e simboli (ad esempio gestuale):
1. non si può non comunicare;
2. ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione;
3. la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti;
4. gli esseri umani comunicano sia con il modulo verbale (numerico) che con quello non verbale (analogico);
5. tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza.
Ora soffermiamo la nostra attenzione sul primo assioma che afferma l'impossibilità di non comunicare, anche quando restiamo in silenzio. Può capitare, ad esempio, che mentre attendiamo il nostro turno in una sala d’aspetto, qualcuno inizi a parlare, con l’intento di stimolare una conversazione. Noi potremmo cercare di intercettarne lo sguardo, manifestando in tal modo un segno di interesse per intraprendere la conversazione. Ma potremmo anche fare in modo di evitarlo, inviando segnali di insofferenza come uno sbadiglio o, peggio, un leggero scuotimento del capo. Ecco che in questo modo, pur non dicendo alcunché, stiamo comunicando il nostro desiderio di non voler comunicare.
In un prossimo articolo esamineremo più in dettaglio gli assiomi formulati da Watzlawick. Ora possiamo già riflettere sull’importanza di conoscere i processi legati alla comunicazione, in particolare, se abbiamo l’obiettivo di rendere efficace e vincente un percorso relazionale e informativo sviluppato sul web.