In un
precedente articolo abbiamo dedicato l’attenzione ad alcuni consigli pratici per aumentare la leggibilità online. Qui, con un’impronta più generale, che interessa anche la redazione di contenti che esulano dall’area web, sono raccolti alcuni suggerimenti per migliorare la chiarezza espositiva.
Vale la pena annotare, ancora una volta, che la leggibilità e, soprattutto, la chiarezza espositiva di un testo sono implicitamente collegate alle motivazioni che lo originano. Scriviamo perché vogliamo conseguire degli obiettivi: far conoscere le nostre competenze, trasmettere informazioni, acquisire credibilità, vendere i nostri prodotti o i nostri servizi. Per questo, il nostro obiettivo sarà tanto più centrato, quanto maggiore sarà la nostra chiarezza espositiva. Date per scontate le nostre competenze, molto più semplicemente, si può dire che più siamo “bravi” a scrivere, più aumenta la probabilità di ottenere successo.
Nel seguito, sono presentate in forma schematica alcune linee guida che potranno essere davvero utili allo scopo.
CURARE LA STRUTTRA DELL’ARTICOLO – In merito a questo punto, può essere utile
rivedere un articolo già dedicato appositamente a questo tema.
Qui, con una pratica semplificazione, possiamo aggiungere che, nella strutturazione di un contento, è opportuno iniziare sempre esponendo la tesi (l’oggetto) della nostra trattazione. Questa deve esse chiara e succinta, possibilmente scevra da aggettivi o avverbi. Subito dopo, se necessario, dovranno essere introdotte le definizioni degli elementi che saranno utilizzati nel corso della trattazione. Quindi si argomenterà e si dimostrerà la tesi, avendo cura di iniziare delle problematiche di maggior peso e significato.
Via via si potranno elaborare i concetti secondari, fino a giungere all’asserto conclusivo. In chiusura, molto sinteticamente, sarà rimarcata la tesi e, quando opportuno, si potranno correlare articoli già trattati, oppure si potrà accennare a sviluppi e approfondimenti futuri.
CURARE LA FORMULAZIONE DI TITOLO E SOMMARIO – Anche in merito a questo punto è già stato dedicato un
articolo sulle tecniche per la scrittura di titoli accattivanti e attrattivi.
Riguardo al sommario, possiamo interpretarlo come una sorta di sottotitolo in cui, con circa 20-30 parole e, possibilmente senza superare i 200 caratteri, vengono ricalcati i temi salienti della trattazione ed evidenziata la motivazione che ne sta alla base.
USARE UN LINGUAGGIO LINEARE ED ESSENZIALE – L’articolazione del testo deve essere semplice ed essenziale. Si deve prestare attenzione ad evitare ripetizioni e ridondanze, il cui uso rischia di danneggiare la chiarezza espositiva e la fluidità del testo. Basta enunciare i concetti una sola volta e con chiarezza.
UTILIZZARE VOCABOLI MAGGORMENTE COMPRENSIBILI – Il livello di leggibilità viene incrementato anche utilizzando vocaboli che fanno parte del comune parlare.
Per questo scopo si rivela particolarmente utile il “
Nuovo vocabolario di base della lingua italiana” del linguista Tullio De Mauro. Lo strumento contiene i vocaboli di maggior frequenza statistica d’uso nei testi in italiano, oltre alle parole di alta disponibilità. Queste ultime sono meno usate nello scritto e nel parlato, ma sono comunque avvertite come comuni dai parlanti.
CONTROLLARE IL LIVELLO DI LEGGIBILITA’ DEI TESTI – Per controllare il grado di leggibilità di un contenuto sono stati elaborati diversi algoritmi, più o meno complessi, che, esaminando il testo, esprimono un indice di leggibilità.
In sostanza, attraverso un calcolo statistico che si basa su una scala predefinita di valori, le formule esprimono la reale semplicità o complessità di un testo.
Qui poniamo l'attenzione sulla formula GULPEASE. Oltre ad essere la prima formula di leggibilità tarata direttamente sulla lingua italiana, il suo metodo di calcolo ha anche il vantaggio di conseguire il risultato utilizzando dati che si ricavano con falicilità. Esso infatti, si basa sui numeri complessivi delle parole e delle frasi che compongono il testo, senza prendere in considerazione le sillabe. Data la sua semplicità, si presta a poter essere utilizzato da applicazioni web che offrono una fruizione immediata.
Pertanto, dopo la redazione di un contenuto, può essere utile verificare l'indice di leggibilità del nostro testo, anche adoperando un'applicazione disponibile online. In
quella che trovate nel sito, è suffciente incollare il vostro testo in un apposito campo e fare clic. Così, qualora il grado di leggibilità risultasse troppo basso, potrete intervenire sul testo per operare le opportune modifiche.
Questa è la formula GULPEASE
Facilità di lettura = 89 – LP/10+FR*3
LP= lettere per 100/totale parole.
FR= frasi per 100/totale parole.
I risultati sono compresi tra 0 e 100. Il valore "100" indica la leggibilità più alta,"0" la più bassa.
In generale risulta che testi con un indice:
inferiore a 80 sono difficili da leggere per chi ha un'istruzione elementare;
inferiore a 60 sono difficili da leggere per chi ha un'istruzione media;
inferiore a 40 sono difficili da leggere per chi ha un'istruzione superiore;
UN PIZZICO DI CALORE E DI COLORE – Tutte le informazioni e le osservazioni presentate hanno un valore sostanzialmente oggettivo. Sono state ricavate attraverso studi approfonditi e ricerche linguistiche condotte seguendo i canoni delle scienze sperimentali. Quindi hanno davvero un grande valore ed è consigliabile seguirle con scrupolo ed attenzione. Così facendo garantiremo ai testi quella leggibilità che ci farà conseguire i nostri obiettivi.
Lasciatemi però aggiungere – e qui lo dico in prima persona – che talvolta, anche nel trattare argomenti di natura tecnica, qualche piccolo sgarbo alle regole, qualche piccola nota di colore e di calore umano, qualche pizzico di originalità narrativa, sono tutti elementi che si possono dimostrare utili. Potremo così conferire al nostro testo quel “di più”, quel tocco di originalità e, magari, di simpatia che potrà “catturare” i visitatori non solo come clienti, ma anche, e soprattutto, come persone umane.